PRP – Plasma Ricco di Piastrine | Il futuro per la cura dell’artrosi e delle lesioni tendinee, muscolari e legamentose.
Intervista al Dottor Carlo Sala.
Salve Dottor Sala, la prima domanda è: come guarire rapidamente e definitivamente da una fastidiosa Epicondilite o da una Tendinite Achillea Cronica, da una Tendinopatia della Cuffia dei Rotatori o da una Fascite Plantare? Come recuperare celermente da uno Strappo Muscolare? Come ridurre il dolore e migliorare la funzione di un’articolazione artrosica come Ginocchio, Caviglia, Anca o Spalla?
Oggi la risposta terapeutica arriva dalla medicina rigenerativa, in particolare dal trattamento con PRP, Plasma Ricco di Piastrine, un efficace trattamento in grado di stimolare ed accelerare la guarigione e la rigenerazione dei tessuti, stimolando anche la proliferazione delle cellule staminali.
In che cosa consiste il trattamento con PRP?
Il paziente candidato al trattamento con PRP viene sottoposto ad un prelievo di sangue (massimo 60 ml), il quale viene successivamente inserito all’interno di un dispositivo e centrifugato. Il lettore ottico separa le piastrine dalle altre componenti del sangue ottenendo un concentrato piastrinico (3-6 ml) ricco di fattori di crescita. Questo concentrato viene iniettato nel distretto patologico (Ginocchio, Spalla, Caviglia, Anca, Tendine, Muscolo o Legamento) all’interno del quale vengono rilasciati i fattori di crescita. Quest’ultimi sono in grado di stimolare in maniera del tutto naturale e selettiva la rigenerazione e la guarigione del tessuto lesionato richiamando le cellule staminali mesenchimali adulte.
Come agisce il PRP?
Il meccanismo di azione del PRP è dovuto ad un lento e continuo rilascio dei fattori di crescita presenti in abbondanza nei granuli piastrinici.
I fattori di crescita sono proteine che hanno un ruolo chiave nei complessi processi di riparazione e rigenerazione tissutale stimolando l’angiogenesi, la chemiotassi dei macrofagi, la proliferazione e la migrazione dei fibroblasti, la sintesi del collagene e la mitosi delle cellule staminali presenti nei tessuti.
È un trattamento sicuro?
Stiamo parlando di un Concentrato Piastrinico di Sangue Autologo, ovvero del paziente stesso. Tale procedura non presenta alcun rischio, naturalmente se il sistema di centrifugazione e separazione cellulare garantisce la sterilità richiesta dagli standard internazionali.
E allora a chi rivolgersi per tale procedura?
Sul mercato esistono differenti sistemi di concentrazione piastrinica ed è proprio per questo che bisogna rivolgersi a centri certificati e controllati, che si avvalgono delle tecnologie di ultima generazione come il Sistema Angel, in grado di garantire al paziente la massima efficacia terapeutica e la massima sterilità della procedura, grazie all’utilizzo di un dispositivo a circuito chiuso assolutamente monouso.
Esistono controindicazioni all’inoculazione di PRP?
Prima di effettuare il trattamento con PRP verrà raccolta un’anamnesi dettagliata per verificare eventuali controindicazioni come: malattie del sangue, malattie infettive, malattie tumorali, immunodeficienza, Epatite B-C e positività HIV.
Come ci si prepara al trattamento con PRP?
Innanzitutto è necessaria una valutazione specialistica ortopedica per accertare l’idoneità e l’indicazione al trattamento; inoltre dovrà essere effettuato un esame del sangue per valutare alcuni parametri ematici. Nei 5 giorni precedenti all’inoculazione del PRP non è consentito l’uso di farmaci antinfiammatori (FANS).
Come ci si deve comportare dopo l’infiltrazione con PRP? È dolorosa?
Viene consigliato al paziente di mantenere un moderato risparmio dell’articolazione o del tendine interessato per una durata di 24/48 ore. È prevedibile avvertire un po’ di dolore nel sito di inoculazione nei giorni successivi che può essere attenuato con la semplice applicazione di ghiaccio a cicli.
L’infiltrazione in sé non è una procedura dolorosa, tuttavia quando viene effettuata nei tendini e nei muscoli può essere preceduta da un’anestesia locale. Il paziente, comunque, non necessita di essere accompagnato e già dopo pochi minuti dal trattamento è in grado di deambulare autonomamente.
Qual è l’obiettivo del trattamento con PRP?
L’obiettivo delle infiltrazioni con PRP è quello di ridurre o eliminare il dolore e le manifestazioni infiammatorie ad esso connesse, prevenire e recuperare la limitazione funzionale, accelerare l’evoluzione dei processi riparativi e ridurre o eliminare la necessità di terapie più invasive.
L’approccio biologico alle lesioni cartilaginee come l’artrosi rappresenta da sempre una sfida per il Chirurgo Ortopedico e la terapia infiltrativa con PRP si propone finalmente come una valida opzione terapeutica per la cura e la prevenzione delle lesioni degenerative cartilaginee e tendinee.
Vi sono evidenze scientifiche inerenti al trattamento con PRP dell’artrosi e delle tendinopatie?
Diversi studi sono stati condotti, soprattutto negli USA, allo scopo di identificare il protocollo terapeutico ottimale e valutare i risultati clinici a distanza. Il PRP si è rivelato estremamente utile nel trattamento delle lesioni cartilaginee, delle lesioni tendinee e muscolari.
Quali allora le indicazioni al trattamento con PRP?
Le indicazioni principali per il trattamento con PRP sono rappresentate da:
> Artrosi di Ginocchio, Caviglia, Spalla e Anca in fase iniziale/intermedia.
> Tendinopatie croniche: Epicondilite (Gomito del Tennista), Epitrocleite (Gomito del Golfista), Fascite Plantare, Tendinite Achillea, Tendinite Rotulea, Tendinite Trocanterica (Periartrite d’Anca), Pubalgia e Periartrite di Spalla.
> Lesioni legamentose del Ginocchio (Legamento Collaterale interno ed esterno) e della Caviglia.
> Lesioni muscolari di varia entità.
In conclusione, cosa ne pensa Lei, Dottor Sala?
Il PRP rappresenta oggigiorno una valida metodica terapeutica in grado di contrastare efficacemente i processi degenerativi artrosici e tendinosici, permettendo al paziente di poter eliminare od allontanare nel tempo il ricorso ad interventi chirurgici più importanti.
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